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L’ascesso gengivale è una malattia parodontale dovuta a un infezione batterica che si manifesta con un accumulo di pus all’interno di sacco gradi come noci e che può causare notevoli disagi e complicazioni se non trattata adeguatamente.
Oltre al dolore e al disagio l’ascesso gengivale può portare a problemi più gravi come la perdita di denti e la diffusione dell’infezione ad altre parti del corpo.
I sintomi comuni includono dolore localizzato, gonfiore, arrossamento e sensibilità. Alcuni pazienti possono anche avvertire difficoltà a masticare o a parlare.
La cura dell’ascesso gengivale prevede la rimozione del pus tramite l’incisione dell’ascesso o la pulizia profonda della tasca parodontale, l’assunzione di antibiotici e il controllo dell’infezione batterica.
Attraverso questo articolo, il dott. Paolo Francesco Orlando rinomato esperto in implantologia e parodontologia, fornirà una panoramica completa delle cause, dei sintomi e delle soluzioni più efficaci per affrontare e prevenire questa condizione.
Se siete alla ricerca di informazioni dettagliate e consigli da un esperto del settore, siete nel posto giusto. Continuate a leggere per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sull’ascesso gengivale.
Cos’è l’ascesso gengivale
L’ascesso gengivale è una malattia parodontale causata dall’accumulo di pus in una sacca che si forma alla base del dente o nel parodonto. Questo processo è il risultato di un’infezione batterica che causa un’infiammazione acuta dei tessuti gengivali e connettivi circostanti.
Il pus accumulato nell’ascesso è costituito principalmente da leucociti, detriti cellulari e plasma infetto.
A livello visivo può apparire come una neoformazione globulare, di colore bianco o intensamente rosaceo, mettendo in evidenza una forte infiammazione dei tessuti.
Sebbene gli ascessi possano comparire in altre parti del corpo, quello dentale è particolarmente problematico in quanto può evolvere in complicazioni serie se non curato tempestivamente dal dentista.
La sacca di raccolta del pus serve a contenere l’infezione e impedirne la diffusione, ma la produzione di materiale batterico può causarne la rottura, un evento che può provocare danni ai tessuti circostanti.
La carica batterica può diffondersi anche alle aree vicine, come il parodonto, la zona periapicale e, appunto, le gengive, provocando conseguenze a volte irreversibili come la perdita del dente o la necessità di interventi di chirurgia odontostomatologica. Per prevenire complicanze gravi, è importante sottoporsi a un trattamento dentale tempestivo per curare gli ascessi dentali e controllare l’infezione batterica.
Vediamo quali sono le cause e i sintomi per riconoscere l’ascesso gengivale precocemente e i possibili trattamenti.
Diagnosi
La diagnosi dell’ascesso gengivale viene generalmente effettuata da un odontoiatra attraverso un esame obiettivo che può includere la percussione del dente e l’applicazione di caldo e freddo per valutare i sintomi.
In alcuni casi, potrebbero essere necessari anche esami strumentali per immagini, come la radiografia, per valutare l’estensione dell’infiammazione e per escludere altre possibili patologie.
Le cause dell’ascesso gengivale
L’ascesso gengivale è una conseguenza diretta di lesioni o infezioni preesistenti nella bocca. Ma quali sono le principali cause di queste lesioni?
- Lesioni fisiche: L’uso improprio di stuzzicadenti, lo spazzolamento eccessivo con setole rigide o morsi accidentali su cibi duri possono causare piccole ferite sulle gengive.
- Cattiva igiene orale: Residui di cibo incastrati tra i denti, se non rimossi, possono creare un ambiente ideale per la crescita batterica. Questa proliferazione batterica può stimolare una risposta immunitaria, portando alla formazione dell’ascesso.
- Malattia parodontale: Questa condizione, una forma avanzata di infezione gengivale, può causare il ritiro delle gengive e delle ossa sottostanti. Se non trattata, può portare alla perdita dei denti. La presenza di questa malattia aumenta il rischio di ascessi, specialmente se le difese immunitarie sono compromesse.
- Tasche parodontali profonde: Queste sacche si formano quando le gengive si ritirano, accumulando cibo, placca batterica e tartaro. Anche con una buona igiene orale, è difficile pulire queste profonde sacche. Gli idropulsori possono aiutare, ma non sono una soluzione definitiva. La pulizia professionale regolare è essenziale per prevenire gli ascessi e gestire la parodontite.
- Altre cause: Alcune condizioni, come la malattia da reflusso gastroesofageo, possono alterare la flora batterica orale, aumentando il rischio di ascessi.
Fattori di rischio dell’ascesso gengivale
Elenco maggiori fattori di rischio:
- Scarsa igiene orale;
- Abuso di cibi e bevande zuccherate;
- Complicazioni dovute a interventi chirurgici;
- Utilizzo di determinati farmaci;
- Sistema immunitario compromesso;
- Fumo;
- Alcolismo;
Altre cause dell’ascesso gengivale
L’ascesso gengivale può avere molteplici origini, alcune delle quali sono meno comuni ma altrettanto importanti da considerare:
- Interventi odontoiatrici: Procedure come la devitalizzazione del dente, estrazioni o l’inserimento di impianti dentali possono causare lesioni che, se non curate correttamente, possono portare a infezioni.
- Traumi e lesioni: Incidenti o denti danneggiati possono creare aree vulnerabili nel cavo orale, esponendole a batteri e aumentando il rischio di ascessi.
- Compromissione del sistema immunitario: Soggetti con un sistema immunitario indebolito, a causa di condizioni come il diabete, l’AIDS o la chemioterapia, sono più suscettibili alle infezioni, inclusi gli ascessi gengivali.
- Fattori di stile di vita: Il fumo e l’abuso di alcool possono aumentare il rischio di ascessi. La secchezza della bocca, che può essere causata da condizioni come la Sindrome di Sjögren, rende il cavo orale più suscettibile alle infezioni.
- Carie trascurate: Una carie non trattata che raggiunge la polpa del dente può causare un ascesso, spesso accompagnato da un dolore intenso.
Ascesso gengivale dei denti del giudizio
Una ulteriore causa che può ricollegarsi alla presenza di lesioni lungo le gengive è l’eruzione dei denti del giudizio.
Questi ultimi dovrebbero spuntare in un età compresa tra 17 e 23 anni, anche se spesso rimangono al di sotto delle stesse gengive, senza erompere mai.
Nel caso in cui questi denti, che sono tra i molari con le radici più profonde e le dimensioni importanti, dovessero spuntare hanno necessità di farsi largo e “rompere” la gengiva.
È in questo frangente che i batteri potrebbero penetrare all’interno dei tessuti molli.
L’ascesso del dente del giudizio non è un evento raro, a causa della loro posizione. Si trovano, infatti, nella parte posteriore più remota del cavo orale, che non sempre viene raggiunta in modo efficace dalle manovre di igiene quotidiana. Per questo non di rado si sviluppa anche un processo cariogeno.
Quando a questo problema si aggiunge anche quello di una malocclusione o di una tendenza a spingere i denti anteriori delle arcate in avanti, si preferisce la loro estrazione, insieme alla cura dello stesso ascesso dentale.
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I sintomi dell’ascesso gengivale
L’ascesso gengivale è una condizione che può iniziare in modo lieve e progressivamente manifestarsi con sintomi più gravi. Ecco i principali sintomi da tenere d’occhio:
- Dolore e gonfiore localizzato: Il dolore può diventare acuto e il gonfiore è spesso causato dalla presenza di pus, che può avere un colore giallastro.
- Alterazioni del gusto: Il pus può fuoriuscire, causando un sapore inusuale o “ferroso” nella bocca.
- Gonfiore esterno: Oltre al gonfiore interno, il viso può gonfiarsi, estendendosi ai linfonodi del collo.
- Sensibilità dentale: Può manifestarsi quando si inspira aria fredda o si consumano cibi molto caldi o freddi.
- Difficoltà nella masticazione: Il dolore e il gonfiore possono rendere difficile masticare o persino parlare.
- Febbre: L’organismo può reagire all’infezione con febbre alta.
- Dolore al tatto: La zona infetta può diventare estremamente sensibile al tocco.
- Mal di testa e sensazione di compressione al volto.
- Presenza di una sacca: Una sacca piena di pus può formarsi, che se si rompe, può causare la diffusione dell’infezione.
È fondamentale rivolgersi a un dentista o a un pronto soccorso odontoiatrico non appena si manifestano questi sintomi. Se trascurato, l’ascesso può portare a complicazioni gravi come la sepsi, una condizione potenzialmente letale.
Variazioni dei sintomi dell’ascesso gengivale tra gli individui
L’ascesso gengivale può manifestarsi in modi diversi a seconda della persona. Non tutti i sintomi si presentano con la stessa intensità o simultaneamente. Ecco alcune variazioni comuni:
- Dolore intermittente: Alcuni individui possono sperimentare un mal di denti che scompare temporaneamente. Tuttavia, la scomparsa del dolore non indica una risoluzione spontanea dell’ascesso.
- Diffusione del pus: In assenza di trattamento, il pus può trovare vie alternative, infiltrandosi nelle ossa mandibolari o mascellari e manifestandosi in aree distanti come il palato.
- Necrosi del tessuto gengivale: La presenza prolungata di materiale batterico può causare la necrosi del tessuto gengivale, portando a un dolore acuto e diffuso.
- Formazione di fistole: In rari casi, l’accumulo di pus può portare alla formazione di fistole, canali che possono addirittura sfociare sulla superficie esterna del viso.
- Complicanze gravi: La progressione dell’infezione può causare danni estesi al parodonto e alle ossa circostanti, richiedendo interventi chirurgici urgenti.
Ascesso gengivale: differenze tra forme acute e croniche
L’ascesso gengivale può manifestarsi in due forme principali: acuta e cronica. Ecco le principali differenze tra le due:
- Ascesso gengivale acuto:
- Manifestazione rapida: I sintomi si sviluppano in poche ore, portando a un intenso dolore.
- Malessere generalizzato: Questa forma può causare un malessere diffuso a causa della sua gravità.
- Gonfiore esteso: In casi gravi, il gonfiore può estendersi a metà del viso, causando deformità e limitando l’apertura dell’occhio.
- Instabilità dentale: L’accumulo di pus può spostare il dente, rendendolo instabile.
- Ascesso gengivale cronico:
- Evoluzione lenta: Questa forma si sviluppa lentamente, spesso senza sintomi evidenti.
- Manifestazione sottile: Molti pazienti non sono consapevoli della sua presenza fino a una visita odontoiatrica di routine.
- Posizione tipica: Si trova spesso a livello periapicale, vicino alla radice del dente.
- Sintomi subdoli: Anche se può avanzare senza causare dolore, può manifestarsi attraverso sintomi come l’alitosi.
È fondamentale riconoscere e trattare entrambe le forme di ascesso gengivale per prevenire complicazioni e garantire la salute orale. Una regolare visita odontoiatrica può aiutare a identificare e trattare tempestivamente questi problemi.
Rimedi e cure per l’ascesso gengivale
In presenza di un ascesso grave il dentista potrebbe ritenere necessario drenare il pus. Questa procedura chirurgia, eseguita in anestesia locale, prevede la disinfezione dell’area, l’applicazione di una diga in lattice per prevenire la diffusione dell’infezione e, infine, il drenaggio del pus. Questo intervento mira a ridurre il dolore e il gonfiore, fornendo un sollievo immediato al paziente.
Parallelamente, viene prescritta una terapia antibiotica per combattere l’infezione. La durata e la posologia degli antibiotici saranno determinate dal dentista in base alla gravità dell’infezione.
Si tratta una misura di prevenzione indispensabile per limitare la contaminazione batterica. Per non espandere l’infezione non bisogna mai provare a bucare o spremere l’ascesso dentale da soli.
Se si presentano complicazioni, come la formazione della fistola, è necessario ricorrere a cure e rimedi ulteriori.
In questo caso vanno ripuliti i canali che il pus ha creato all’interno del parodonto, quindi va igienizzata tutta la zona interessata, per agevolare la chiusura e la guarigione dei tessuti.
In caso del solo drenaggio potrebbe rendersi necessaria la cura canalare del dente e, se questo è stato danneggiato, anche l’applicazione di una corona per ricostruirlo.
Dopo la pulitura dei canali radicolari, più complessa nel caso dei molari che hanno più radici, il dente va otturato.
La terapia canalare in questo caso richiede più di una seduta in quanto bisogna attendere che l’area sia perfettamente bonificata dai batteri. Solo quando i canali sono finalmente liberi, si può procedere con l’otturazione definitiva.
Se il dente è stato pesantemente danneggiato, potrebbe anche essere necessaria l’estrazione. Nello specifico si procede in tal senso quando non c’è più stabilità e, nonostante le cure già prestate per l’ascesso gengivale, l’infezione si ripresenta.
In tutti questi casi alla base delle cure c’è sempre una terapia antibiotica, che sarà l’odontoiatra a prescrive, secondo tempi e posologia più adatti a ogni singolo caso.
La cura dell’ascesso gengivale acuto è anche abbinata a una radiografia che possa individuare l’eventuale presenza di cavità create dal pus non visibili all’esterno.
In alcuni casi, come gli ascessi parodontali o quelli che si sviluppano dopo l’estrazione di un dente, potrebbero essere necessari trattamenti specifici. Questi possono includere la pulizia profonda e la disinfezione delle tasche gengivali o, in situazioni estreme, l’estrazione di denti compromessi.
Come avviene il drenaggio dell’ascesso gengivale dal dentista
Il drenaggio dell’ascesso gengivale è un procedimento che serve a far fuoriuscire il pus e a pulire l’ascesso e che deve essere eseguito solamente da un dentista.
Di seguito sono riportati alcuni passaggi generali per eseguire il drenaggio di un ascesso gengivale:
- Incisione: Si effettua una piccola incisione sulla gengiva per creare un’apertura attraverso la quale il pus possa fuoriuscire
- Drenaggio: Utilizzando un aspiratore e una garza sterile, si rimuove il pus che fuoriesce dall’incisione
- Pulizia: Si pulisce l’ascesso e si rimuovono eventuali detriti presenti nella tasca parodontale.
Come alleviare il dolore di un ascesso gengivale
Quando si manifesta un ascesso gengivale, il dolore e il disagio possono diventare intensi. Ecco alcune raccomandazioni per gestire e alleviare i sintomi:
- Collutorio Antisettico: L’uso di un collutorio a base di clorexidina almeno tre volte al giorno,può aiutare a combattere l’infezione grazie alle sue proprietà antisettiche.
- Rimedi Casalinghi: Gli sciacqui con una soluzione di acqua e bicarbonato o sale possono offrire un sollievo temporaneo e agire come disinfettante naturale.
- Farmaci Antidolorifici: Esistono spray antidolorifici specifici per l’uso orale. In alternativa, gli antinfiammatori come l’ibuprofene possono essere utili. È sempre importante seguire le indicazioni del dentista per quanto riguarda la posologia.
- Adattamenti Alimentari: Dopo un intervento odontoiatrico, è consigliabile evitare estremi di temperatura nei cibi e nelle bevande. Alimenti morbidi e liquidi sono preferibili, e si dovrebbe evitare di masticare dalla parte dell’ascesso.
- Terapie Locali: L’applicazione di ghiaccio sulla zona interessata può ridurre il gonfiore e offrire un effetto anestetizzante temporaneo.
- Igiene Orale: Mantenere una corretta igiene orale è fondamentale. Seguire le raccomandazioni del dentista e assicurarsi di pulire i denti al mattino, alla sera e dopo i pasti principali.
Ascesso dentale e rischio di morte
Il rischio di morte associato a un ascesso dentale, sebbene raro, è una realtà che non può essere ignorata. Queste gravi complicazioni possono derivare da un ascesso dentale non trattato e richiedono una consapevolezza e un’attenzione particolari. In casi estremi, l’infezione può diffondersi ad aree circostanti, portando a condizioni come cellulite orofacciale, osteomielite, o peggio, setticemia. La setticemia, una risposta infiammatoria sistemica a un’infezione, può essere fatale se non gestita rapidamente.
Il percorso da un ascesso dentale a una condizione potenzialmente letale inizia quando l’infezione si diffonde oltre l’area del dente. Può raggiungere i tessuti molli del viso, il collo, e infine entrare nel flusso sanguigno. Una volta nel sangue, l’infezione può diffondersi rapidamente in tutto il corpo, portando a una risposta infiammatoria generalizzata che può causare un collasso multiorgano.
La prevenzione e il trattamento tempestivo sono fondamentali per evitare queste gravi conseguenze. È essenziale non trascurare i sintomi come dolore persistente, gonfiore o febbre e consultare immediatamente un professionista sanitario qualificato. La visita regolare dal dentista e una buona igiene orale sono cruciali per prevenire la formazione di ascessi. In caso di ascesso, il trattamento può includere l’antibioticoterapia e, se necessario, procedure odontoiatriche per drenare l’ascesso e rimuovere l’infezione. Queste misure preventive e interventi tempestivi sono la chiave per ridurre il rischio di complicazioni gravi e salvaguardare la salute generale.
Se pensi che sia impossibile morire di ascesso dentale dovresti leggere questo articolo: Morire per un ascesso dentale
Miglior antibiotico per ascesso dentale
Nel trattare un ascesso dentale, è cruciale affidarsi a un approccio medico accurato e personalizzato. La prescrizione di antibiotici, in particolare, gioca un ruolo fondamentale. Tra questi, l’amoxicillina, spesso abbinata all’acido clavulanico, emerge come il miglior antibiotico per curare l’ascesso dentale e spesso è anche la soluzione più frequentemente utilizzata .
Questa combinazione, presente in farmaci come Augmentin, Clavulin e Zimox, è efficace contro un’ampia gamma di batteri che possono causare infezioni dentali. La posologia tipica prevede l’assunzione di 2-3 grammi giornalieri, distribuiti in dosi regolari per un periodo di 5-6 giorni. È essenziale seguire scrupolosamente la durata del trattamento prescritto, anche se i sintomi sembrano migliorare prima del termine previsto.
Per i pazienti che non tollerano l’amoxicillina, a causa di allergie o reazioni avverse, i macrolidi come la Rokitamicina rappresentano un’alternativa valida. Questi antibiotici, disponibili in preparati come Rokital e Paidocin, sono prescritti in dosi di 400 mg due volte al giorno, per un ciclo di 5-6 giorni, per garantire un’efficace eradicazione dell’infezione.
Oltre alla terapia antibiotica, il controllo dei sintomi associati all’ascesso, come dolore e febbre, è fondamentale per il benessere del paziente. Il Paracetamolo, trovato in farmaci come Tachipirina ed Efferalgan, è comunemente utilizzato per ridurre la febbre. Tuttavia, è importante ricordare che questo farmaco agisce solo sui sintomi febbrili e non contribuisce alla cura dell’ascesso stesso.
Per alleviare il dolore, l’Ibuprofene si rivela un’opzione efficace. Questo antidolorifico, presente in prodotti come Brufen e Moment, può essere assunto in dosi di 200-400 mg ogni 4-6 ore, preferibilmente dopo i pasti per minimizzare l’impatto sull’apparato digerente. È importante non superare la dose massima giornaliera di 2,4 grammi e considerare la protezione dello stomaco, specialmente per chi soffre di disturbi gastrici come ulcere o reflusso.
Prevenzione ascesso gengivale
Alla luce di quanto detto è realisticamente possibile prevenire la formazione di un ascesso dentale curando soprattutto l’igiene quotidiana.
Oltre a lavare i denti e a usare il filo interdentale ed eseguire il lavaggio con il collutorio, si può utilizzare anche lo scovolino e pulire la lingua, anch’essa depositaria di batteri del cavo orale, con appositi prodotti in commercio.
A questi si aggiunge la buona prassi di eseguire con regolarità le visite periodiche dentistiche, almeno 2 volte all’anno, evitando un’esperienza dolorosa e i danni che può provocare alla salute del cavo orale.
Dott. Paolo Francesco Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.