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Il fumo di sigaretta, tabacco, sigari e pipa non solo danneggia i polmoni, ma può anche aggravare significativamente la parodontite, una malattia batterica che colpisce i tessuti di sostegno dei denti, aumentando il rischio di perdita dentale. Questo legame tra fumo e parodontite è stato confermato da ricerche e studi medici approfonditi, come evidenziato in questo studio.
La parodontite che può portare alla perdita di questi ultimi.
La parodontite è un’infezione di origine batterica che colpisce i tessuti che sostengono i denti, complessa e multifattoriale, dove la disbiosi del microbiota sottogengivale gioca un ruolo cruciale. Fino ad ora, la maggior parte degli studi sul microbiota sottogengivale dei fumatori sono stati trasversali, senza analisi longitudinali. Questo ha lasciato indefiniti i microrganismi specifici associati alla progressione della malattia parodontale nei fumatori.
Tuttavia, una recente indagine longitudinale, una delle più estese nel suo genere, ha esaminato il microbiota subgengivale in fumatori e non fumatori.
Questo studio ha permesso di confrontare le dinamiche temporali del microbiota e di identificare i microbi specifici associati alla progressione della malattia parodontale. I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, indicano che la disbiosi sottogengivale nei fumatori può precedere i segni clinici della malattia parodontale, supportando l’ipotesi che il fumo acceleri la progressione della malattia.
Alcuni non lo sanno ma dalla parodontite si può guarire, anche facilmente se la malattia non è in uno stadio avanzato.
Molti pazienti affetti da parodontite ci chiedono se fumare può aggravare la patologia oppure se proprio il fumo può portare al manifestarsi della piorrea.
Vuoi approfondire: Piorrea: cause, sintomi e cura
In questo contesto, il dott. Paolo Francesco Orlando, uno dei migliori parodontologi di Firenze, ci aiuta a comprendere meglio la relazione tra fumo e parodontite. Esploriamo insieme perché smettere di fumare sia la scelta migliore non solo per la salute generale, ma anche per quella del cavo orale. Il fumo, infatti, contribuisce non solo alla parodontite, ma anche allo sviluppo di altre patologie orali, come l’ingiallimento dei denti e la perdita del colore naturale dello smalto.
Per approfondire ulteriormente, vi invitiamo a leggere l’articolo “Piorrea: cause, sintomi e cura” per una comprensione più dettagliata di questa problematica.
Parodontite e fumo
La domanda che ricorre più spesso tra i pazienti affetti da piorrea è: fumare può peggiorare la parodontite?
La risposta è si, il fumo è tra i maggiori fattori di rischio che possono far sviluppare e progredire la parodontite.
Il motivo principale è dovuto al fatto che il fumo modifica il naturale equilibrio presente del cavo orale in relazione alla proliferazione batterica, abbassando le difese e rendendo le gengive più propense al manifestarsi della parodontite.
La situazione è più o meno grave a seconda della quantità di tabacco che viene assunta giornalmente.
Fumare provoca un’irritazione delle mucose che diventano più vulnerabili.
Inoltre il fumo provoca alitosi e quelle antiestetiche macchie dentali che portano ad avere i denti gialli.
La macchia dentale rende ruvido lo smalto sul quale si deposita maggiore placca dentale e tartaro e favorendo lo sviluppo della parodontite.
La nicotina e le sostanze contenute in essa, soprattutto il catrame, agiscono in più modi:
- Influenzano la microflora gengivale;
- Diminuiscono l’apporto di sangue ai denti;
- Causano una vascolarizzazione periferica;
- Riducono la risposta immunitaria a livello del cavo orale;
Il minor apporto di sangue corrisponde a un minor apporto di ossigeno.
I batteri presenti nel cavo orale proliferano nel solco gengivale assieme alla comparsa di germi anaerobi, i batteri più aggressivi della placca dentale.
Il fumo induce l’organismo a produrre un numero di anticorpi inferiore che non consente una risposta immunitaria adeguata.
Gli effetti del tabacco danneggiano i tessuti parodontali: in modo specifico alterano la produzione di collagene, uno degli elementi più importanti per la costruzione del tessuto connettivale.
La nicotina riduce la produzione di saliva, la quale ha la funzione di combattere i batteri presenti nel cavo orale e tenere puliti i denti.
La vasocostrizione, causata da un minor apporto di sangue alle gengive, aumenta progressivamente con una conseguente progressione della malattia parodontale e con lo sviluppo delle tasche parodontali.
Con il progredire la parodontite porta alla perdita del tessuto connettivo e dell’osso che sostiene i denti fino a alla perdita di questi ultimi.
La paura più grande di un paziente che soffre di parodontite è quella di rimanere edentulo, ovvero senza denti.
È importante sottoporsi a controlli accurati dal proprio dentista di fiducia per poter diagnosticare la malattia nel suo stadio iniziale, ovvero quando può essere facilmente curata e tenuta sotto controllo.
Nei fumatori la parodontite progredisce più velocemente e questo può contribuire a una diagnosi tardiva e a dover curare la patologia quando si trova già in uno strato cronico e più resistente alle cure.
Disbiosi del microbiota sottogengivale nella parodontite
La parodontite rappresenta una problematica globale, interessando circa 750 milioni di persone.
Il processo che porta alla parodontite è complesso e coinvolge diversi fattori. Un elemento chiave è la disbiosi del microbiota sottogengivale, che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo della malattia. Normalmente, l’ambiente sottogengivale è popolato da una flora microbica equilibrata, prevalentemente composta da streptococchi e altri microrganismi benefici.
Tuttavia, nel contesto della parodontite, si verifica un cambiamento significativo in questo equilibrio. Il microbiota sottogengivale si trasforma, diventando più vario e dominato da batteri patogeni specifici per la parodontite e altri agenti gram-negativi.
Questa alterazione nella composizione microbica induce una reazione immunitaria e un processo infiammatorio. Questi fenomeni portano alla distruzione dei tessuti circostanti e, eventualmente, alla perdita dei denti. Fattori come una carente igiene orale, certe condizioni sistemiche e abitudini di vita non salutari possono disturbare l’equilibrio del microbiota gengivale, favorendo la disbiosi.
Parodontite e sigaretta elettronica
Alcuni pazienti si domandano se anche fumare la sigaretta elettronica può contribuire aggravare la parodontite.
Nelle sigarette elettroniche mancano le oltre 4000 sostanze tossiche e cancerogene presenti nella sigaretta tradizionale.
In particolare manca l’elemento più dannoso, il catrame.
Per questo motivo si potrebbe pensare che la sigaretta elettronica non contribuisca al progredire della parodontite, anche se non sono presenti sufficienti studi a supporto di questa tesi.
Il nostro consiglio è quello di smettere di fumare anche la sigaretta elettronica e di cessare qualsiasi vizio che possa minare la salute dei propri denti.
Parodontite, fumo e impianti dentali.
Il fumo provoca problemi importanti anche nel caso in cui si abbia necessità di un intervento di implantologia dentale o se si portano degli impianti dentali.
Il pericolo maggiore riguarda la perimplantite e il rischio di insuccesso dell’impianto dentale.
La perimplantite è un’infezione batterica che causa la perdita progressiva dell’osso intorno all’impianto dentale agevolando la comparsa di gengiviti e malattie parodontali come la parodontite.
Se vuoi approfondire: Perimplantite: curare una infezione ad un impianto dentale
Quando si soffre di perimplantite si genera un‘infiammazione della mucosa orale con la comparsa di tasche parodontali intorno all’impianto dentale.
Questa patologia può avvenire anche in soggetti non fumatori, ma è dimostrato che nei fumatori è molto più frequente e che se non curata correttamente porta alla perdita dell’impianto dentale.
Come risolvere e prevenire il problema?
La soluzione più efficace è smettere di fumare e eliminare definitivamente il fumo di qualsiasi tipologia: sigaretta, sigaro, pipa e altre sostanze comprese droghe leggere.
La cura della parodontite e i vari trattamenti dipendono dalla gravità della patologia.
In una fase iniziale sarà sufficiente rimuovere il tartaro e la placca all’interno delle tasche parodontali con dei trattamenti di igiene orale profondi o con un curettage gengivale.
La levigatura radicolare effettuata con le curettes soniche consente di rimuovere il tartaro sottogengivale presente all’interno delle tasche parodontali.
Scopri di più: come curare la parodontite
Se hai necessita di sottoporti a un trattamento per curare la parodontite puoi rivolgerti a Dental Factor dove troverai un un’equipe medica specializzata e apparecchi all’avanguardia.
Per avere maggiori informazioni o fissare un appuntamento puoi contattarci al 055 26 98 788 o inviarci una mail a info@dentalfactor.it. Siamo operativi dal lunedì al venerdi dalle ore 9:00 alle ore 19:30
Dott. Paolo Francesco Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.