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Quando una persona è costretta a ricorrere a un impianto dentale i tempi di guarigione rappresentano una delle preoccupazioni più importanti, insieme con il dolore che si può palesare dopo che ci si è sottoposti all’intervento chirurgico.
D’altra parte, il trattamento implantare costituisce il miglior rimedio possibile in presenza di una perdita dei denti: una soluzione che si dimostra al tempo stesso efficace e sicura.
In questo articolo approfondiamo quali sono i tempi di guarigioni a seconda della tecnica utilizzata per mettere l’impianto.
Come si svolge l’intervento
Per capire quali sono i tempi di attesa, in ogni caso, è utile fare un passo indietro in modo da scoprire come si svolge l’intervento in questione.
Che sia finalizzato al posizionamento di un impianto solo o di più di un impianto, l’intervento quasi sempre viene effettuato in anestesia locale, e sono poche le circostanze nelle quali si ricorre all’anestesia generale.
Se possibile, l’operazione va eseguita in un contesto ospedaliero e in sala operatoria; lo scopo è quello di collocare all’interno del tessuto osseo l’impianto dentale, che consiste in una vita in titanio che avrà il compito di replicare la funzione della radice naturale del dente.
Si può intervenire sia sull’osso mandibolare che su quello mascellare.
Nel caso in cui si proceda su un osso zigomatico, si parla per la precisione di impianto zigomatico.
Dopo l’intervento
Quando è stato messo in posizione l’impianto dentale i tempi di guarigione variano a seconda della durata fisiologica del processo di osteointegrazione che permette all’impianto dentale di essere ben fissato al tessuto osseo: grazie a questo processo l’impianto si integra in maniera adeguata nel cavo orale.
Finito il processo di osteointegrazione si può procedere con il posizionamento della protesi definitiva, con la corona dentale che serve a replicare dal punto di vista estetico e funzionale la parte del dente naturale che rimane visibile.
D’accordo, ma in concreto quanto tempo si deve aspettare? Lo scopriamo subito.
I tempi di attesa
Per essere sicuri che il processo di osteointegrazione sia arrivato al termine e che quindi la protesi possa essere posizionata, si deve aspettare da un minimo di un mese a un massimo di tre mesi.
Questo è il periodo di tempo nel corso del quale giungono a completa guarigione i tessuti sui quali si è intervenuto.
Il discorso è diverso per gli impianti dentali a carico immediato, che rappresentano una soluzione alternativa e, come il loro nome lascia intuire, più veloce: in questo caso, infatti, si può collocare la corona provvisoria già a 24 o al massimo 48 ore di distanza dal momento in cui l’intervento chirurgico è stato eseguito.
È evidente che con una procedura di questo tipo per l’impianto dentale i tempi di guarigione si riducono e dovrà passare meno tempo prima che la protesi definitiva possa essere posizionata.
Per quanto riguarda gli impianti dentali zigomatici i tempi di guarigione sono molto lunghi e l’intervento deve essere effettuato in una struttura protetta per non incorrere in possibili problematiche.
Gli impianti zigomatici sono utilizzati quando il paziente ha una grave atrofia ossea per ripristinare l’intera arcata dentale.
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L’intervento di implantologia zigomatica è molto complesso e per questo motivo consigliamo di rivolgersi solamente a chirurgi maxillo facciali esperti e strutture all’avanguardia dove sia presente un team specializzato in questi tipi di intervento.
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Il periodo post-operatorio
Quando si parla di impianto dentale e tempi di guarigione, si deve considerare nel computo complessivo il recupero completo di tutti i tessuti per consentire la cosiddetta osteointegrazione: come si è visto, si oscilla fra i 30 e i 90 giorni, in media.
Una volta che gli impianti dentali sono stati posizionati, poi, i sintomi durano al massimo alcuni giorni, così come il dolore.
Ovviamente è importante rispettare tutte le indicazioni in merito che verranno fornite dalla clinica odontoiatrica; per altro le precauzioni da seguire possono cambiare da un paziente all’altro a seconda delle specifiche cure che si rendono necessarie.
Come fare per accorciare i tempi di guarigione
Per attenuare il dolore e rendere i tempi di guarigione più brevi, è preferibile dormire tenendo la testa in posizione più alta rispetto al corpo, almeno fino a quando il sanguinamento non si esaurisce.
È importante collocare la garza al di sopra della ferita, proprio con l’obiettivo di limitare il sanguinamento; garza che, ovviamente, dovrà essere sostituita ogni volta che se ne presenterà la necessità.
Dopo che ci si è sottoposti all’intervento, è normale avere a che fare con un processo infiammatorio: lo si può lenire applicando del ghiaccio in corrispondenza dell’area che è stata oggetto di intervento.
Un altro suggerimento che viene dato è quello di non bere e di non mangiare fino a che non viene ripristinata la sensibilità orale, il che accade nel momento in cui termina l’effetto dell’anestesia.
Buone pratiche da adottare
Nei 7 giorni seguenti all’intervento, è importante non compiere sforzi troppo intensi e non svolgere esercizio fisico: se non si rispetta questa prescrizione, c’è il rischio che i tempi di guarigione si allunghino.
Altre buone pratiche includono l’evitare le sigarette e il consumo di bevande alcoliche: addirittura il fumo può portare a un rigetto di tutto l’impianto.
Le complicazioni nel corso del periodo post-operatorio includono uno stato infiammatorio, un leggero dolore e un lieve sanguinamento gengivale: è evidente che se non si seguono i suggerimenti dei professionisti che sono intervenuti questi sintomi risultano più intensi.
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L’area che è stata operata non va spazzolata, ma quando si potrà le abitudini di igiene orale andranno seguite con la massima attenzione tutti i giorni, sia nel corso del post-operatorio che in seguito.
Dott. Paolo Francesco Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.