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La pulpite dentale è una infiammazione della polpa dei denti: o meglio, a un processo infiammatorio che, se non curato in tempo, rischia di degenerare e portare alla formazione di altre patologie.
Nel momento in cui la malattia diventa cronica, ci sono pericoli come la necrosi della polpa – la quale, dunque, va devitalizzata e rimossa parzialmente.
Una diagnosi precoce e un intervento tempestivo effettuato da dentisti esperti nella cura di patologie del cavo orale, consente di fermare progredire della pulpite acuta, impedisce che la malattia si cronicizzi e che la mancanza di flusso sanguigno causi una necrosi della polpa.
Per questo motivo consigliamo di effettuare controlli periodici dal proprio dentista di fiducia e di effettuare una pulizia dei denti professionale almeno ogni 6 mesi.
In questo articolo assieme al Dott. Paolo Francesco Orlando, odontoiatra esperto con oltre 20 anni di esperienza, vediamo nel dettaglio cos’è la pulpite dentale, quali sono le cause, i sintomi e i vari trattamenti per curarla.
Cos’è, esattamente, la polpa dentaria?
La polpa dentale è la sezione più interna del dente: un tessuto molle in cui si trovano arteriole, venule, terminazioni nervose e i cosiddetti odontoblasti (cellule a cui si deve la formazione della dentina, che va a costituire gli strati duri dei denti).
Capiamo, quindi, quanto sia importante provvedere alle buone condizioni della polpa dentaria e contrastare patologie come la pulpite.
In questo articolo approfondiremo quali sono le cause della pulpite, i sintomi, e come è possibile prevenire e curare la pulpite.
Cause della pulpite dentale
La causa principale della pulpite dentale ha origine da un’infezione batterica.
Questa, di solito, è connessa a sua volta a una carie dentale: la demineralizzazione dello smalto e della dentina, che provoca al dente danni più o meno gravi.
I batteri presenti nella bocca producono una serie di sostanze acide, che perforano il dente fino ad arrivare alla polpa.
Il progredire della patologia spesso degenera danno origine alla pulpite.
Altre cause che danno origine alla pulpite dentale sono da ricercarsi in abitudini sbagliate, come una masticazione scorretta e una scarsa igiene orale, il bruxismo (quel comportamento che consiste nel serrare con forza i denti, volontariamente o involontariamente nel sonno), traumi ai denti o per altre malattie come la parodontite.
Tutti questi sono fattori minori, poiché nella maggioranza dei casi la pulpite dentale è determinata dalle carie trascurate.
Comunque possono contribuire tantissimo all’insorgere del disturbo.
Gli stadi della pulpite dentale
Come si manifesta la pulpite dentale: i sintomi
Nella maggior parte dei casi la pulpite si riconosce solo quando è in una fase avanzata.
Infatti nella fase iniziale questa patologia non presenta particolari avvisaglie o campanelli d’allarme che ci fanno avvertire la sua presenza.
Per questo motivo è indispensabile fare controlli regolari dal dentista, e lavare sempre i denti con la massima meticolosità.
Il sintomo principale della pulpite è il mal di denti.
Esso non è fisso e non si presenta allo stesso modo in tutte le persone: può essere di varia intensità, intermittente o più persistente, e non di rado si accentua mentre si mangia (soprattutto cibi dolci).
Molto spesso quando siamo affetti da pulpite si manifesta anche l’ipersensibilità dentale e il dolore provocato dalla pulpite si accentua fortemente quando consumiamo cibi troppo caldi o troppo freddi a causa dei denti sensibili.
I denti soggetti a pulpite risentono più del normale degli zuccheri e degli stimoli termici.
Inoltre, il dolore non è localizzabile all’interno del cavo orale.
Ovvero, è impossibile capire da quale dente provenga: è come se l’intera bocca facesse male.
In una simile situazione, è necessario recarsi subito da un esperto per la diagnosi.
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Pulpite reversibile e pulpite irreversibile
La pulpite dentale si può manifestare in due forme differenti, a seconda della profondità della lezione e del livello di infiammazione, pulpite reversibile e pulpite irreversibile.
La pulpite reversibile si verifica quando l’infiammazione è ancora in una fase iniziale e limitata. In questa condizione, i tessuti danneggiati non hanno subito alterazioni irreparabili e possono quindi recuperare completamente. I sintomi includono dolore, spesso scatenato da stimoli come cibi freddi, zuccherati o la masticazione, ma senza gonfiore significativo. Il trattamento tempestivo, che può includere l’uso di farmaci specifici e procedure conservative, può portare a una completa guarigione.
È possibile guarire completamente dalla pulpite reversibile attraverso cure e trattamenti corretti. Ciò che conta è accorgersi in tempo della patologia, e correre immediatamente ai ripari con l’aiuto di un dentista.
La pulpite irreversibile o pulpite acuta è non è altro che lo step avanzato della pulpite reversibile. Questa condizione si sviluppa quando la pulpite reversibile non viene trattata adeguatamente, evolvendo in un processo cronico e degenerativo. In questa fase, la polpa dentale può andare incontro a necrosi, ovvero la morte del tessuto nervoso. I sintomi diventano più gravi, con dolore persistente che può irradiarsi a orecchie, testa e collo, e non si attenua eliminando gli stimoli come il freddo o la pressione. In questi casi, il trattamento può richiedere procedure più invasive, come la devitalizzazione o, nei casi più gravi, l’estrazione del dente.
Come conseguenze della pulpite ci sono gli ascessi dentali, le cisti, i granulomi e la parodontite.
Statisticamente, la pulpite è una condizione comune, interessando un ampio spettro della popolazione. Secondo alcuni studi, una percentuale significativa di pazienti che si rivolgono al dentista per dolore dentale soffre di qualche forma di pulpite. Questo sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce e di un intervento tempestivo.
Come si previene la pulpite
Passiamo ad alcuni consigli per la prevenzione delle carie e della pulpite dentale:
- lavare i denti almeno 3 volte al giorno con un dentifricio adatto, ricco di fluoro;
- sostituire lo spazzolino dopo un paio di mesi, perché sulle setole si accumulano i batteri;
- usare quotidianamente il filo interdentale per eliminare i residui di cibo tra un dente e l’altro;
- evitare dentifrici sbiancanti, che sono abrasivi per lo smalto e rendono il dente più sensibile alle carie;
- non esagerare con gli alimenti molto dolci;
- spazzolare i denti dal basso verso l’alto, per allontanare i residui di cibo dalla gengiva.
Infine, è essenziale andare dal dentista regolarmente. Un professionista del settore è in grado di diagnosticare precocemente la pulpite e intervenire in tempi utili. Inoltre, una carie curata tempestivamente non darà luogo a infezioni e, dunque, a pulpite.
Cura della pulpite dentale
Come si cura la pulpite dentale?
Quando cura la pulpite reversibile l’obiettivo del dentista è preservare quanto più possibile la dentatura naturale, conservandola senza rimuovere nulla. In questi casi si parla di terapie e trattamenti di odontoiatria conservativa.
Al contrario, quando si cura la pulpite irreversibile, è necessario asportare la polpa per scongiurarne la degenerazione della patologia e la formazione della necrosi dentali.
Il trattamento è endodontico, e si svolge quindi all’interno del dente: la terapia prevede prima la pulizia del canale (terapia canalare), che viene disinfettato, e poi la chiusura.
Ad ogni modo, sarà il dentista a scegliere la soluzione più adeguata a ogni singolo paziente.
Per esempio, talvolta è sufficiente anche solo la rimozione della carie.
Il rimedio può variare a seconda delle circostanze e della gravità della pulpite.
Per curare la malattia bisogna sconfiggere la causa dell’infezione e dell’infiammazione.
Nel frattempo, è indispensabile anche lenire il dolore.
Per questo obiettivo si assumono dei farmaci, antinfiammatori, antibiotici e analgesici, che ovviamente devono essere prescritti dal medico specializzato in odontoiatria.
Incappucciamento pulpare
L’incappucciamento pulpare è una procedura odontoiatrica mirata a preservare la vitalità del dente. Questo trattamento è indicato quando una piccola porzione della polpa dentale è esposta a seguito di carie o frattura del dente. Dopo aver pulito accuratamente l’area, si applicano materiali speciali, come liners a base di idrossido di calcio, che favoriscono la guarigione del tessuto. Successivamente, si procede con la ricostruzione standard del dente, tramite otturazione.
Questo metodo è particolarmente efficace in lesioni minori e viene generalmente raccomandato per pazienti giovani, dove le possibilità di successo sono maggiori. È importante sottolineare che l’incappucciamento pulpare è una soluzione conservativa che mira a mantenere il dente vivo e funzionante, evitando trattamenti più invasivi.
A chi rivolgersi per curare la pulpite?
Se hai un forte mal di denti e sospetti di avere la pulpite è importante che tu ti rivolga il prima possibile al tuo dentista di fiducia. Se non ne hai già uno puoi rivolgerti agli specialisti qualificati degli studi dentistici Dental Factor che si occupano di tutti i campi dell’odontoiatria, compreso il trattamento e la cura della pulpite dentale.
Guidato dal Dott. Paolo Francesco Orlando, un dentista di grande esperienza, il team di Dental Factor è specializzato in casi complessi.
Per avere maggiori informazioni o fissare un consulenza puoi contattarci al 055 26 98 788 o inviarci una mail a info@dentalfactor.it. Siamo operativi dal lunedì al venerdi dalle ore 9:00 alle ore 19:30
Dott. Paolo Francesco Orlando
Chirurgo implantologo e odontoiatra che vanta una grande esperienza anche nell’innesto di impianti con poco osso. Iscritto all'ordine dei medici di Firenze con iscrizione albo di n. 967 si occupa di implantologia dentale e ortodonzia.